Il superamento dello stoner sta nel suono mistico degli ANANDA MIDA.

Venerdì 22 Marzo alle consuete ore 21 andrà in onda una puntata di mUSICAaTTIVa, la trasmissione sulla musica indipendente ed underground di Radio Gamma 5 (94.00Mhz ed in streaming dal […]

Venerdì 22 Marzo alle consuete ore 21 andrà in onda una puntata di mUSICAaTTIVa, la trasmissione sulla musica indipendente ed underground di Radio Gamma 5 (94.00Mhz ed in streaming dal sito www.radiogammacinque.it) con protagonisti gli ANANDA MIDA e il loro post-stoner. I precursori di questo genere come saprete sono stati i californiani Kyuss, ma il loro primo disco è datato ormai 1991 e la pietra miliare del genere ovvero il loro “Blues For The Red Sun”, che tutti noi abbiamo amato, è dell’anno successivo, quindi urgeva una rivoluzione nel genere e per fortuna ora ci sono arrivati proprio gli Ananda Mida!! Formatisi ormai quasi quattro anni fa dalla volontà di due musicisti ben noti nell’underground (Max, ex batterista degli storici OJM, dei Poisin Deluxe e cofondatore di una delle più attive etichette venete la GoDown Records, e Pablo che conosciamo bene anch’esso per essere stato chitarrista/bassista sia nei Vino Del Mar che in Renè Basca And The Biscuits) con l’intendo preciso di portare avanti questo progetto musicale innovativo che ora ci propongono. Dal 2015 hanno suonato con diverse line-up sia solo in strumentale che con la presenza di un cantante questo però sempre finalizzato alla ricerca di altri musicisti dalle stesse idee artiste. Hanno risposto all’appello successivamente quindi pure Alessandro, già chitarrista de Glincolti e Davide al basso. Questo ha permesso di far uscire i primi due pezzi “Aktavas/Passavas” e nel finire del 2016 il primo disco ufficiale dal titolo “Anodnatius”. Vi sarete accorti che non abbiamo menzionato nessun cantante e questo non perché il disco sia strumentale ma bensì perché nel primo album non c’è una voce ufficiale nel gruppo ma piuttosto due cantanti che hanno prestato le loro interpretazioni in canzoni diverse del progetto. Un’unica voce ufficiale è arrivata in questo ultimo disco uscito quest’anno dal titolo “Cathodnatius” ed è quella di Conny Ochs, cantante tedesco che vanta già una carriera solista in versione più folk-singer. Se nel primo lavoro le forze ispiratrici erano delle mistiche vibrazioni positive in questo “Cathodnatius” sono l’oscurità e le forze negative ad essere prese questa volta in considerazione ed esorcizzate. E questo si poteva capire in realtà pure confrontando il mood del singolo “Kondur” tratto dal primo disco che vi abbiamo fatto ascoltare in passato con quello di “Blank Stare” la canzone con cui vi abbiamo fatto conoscere invece di recente il nuovo disco. Caratterizzata dal ritmo serrato del garage, l’atmosfera resta cupa, basso e batteria la fanno da padroni con le chitarre che cercano di ritagliarsi dei spazi psichedelici e quando ci riescono nell’intermezzo strumentale disegnano melodie anni settanta decisamente inusuali, quasi gilmourniane, per un brano così veloce. In realtà il singolo di questo disco con tanto di videoclip è “Pupo Cupo”, altra canzone dal lato decisamente sinistro ed isterico. Un iperbolico volo dai riff dei Led Zeppelin ed a una interpretazione alla Robert Plant passando per parti alla King Crimson. Il disco però si apre non proprio così oscuro con “The Pilot” che ci guida piuttosto in mezzo al deserto, con atmosfere blueseggianti ed un rock psichedelico da viaggio caro ai paesaggi sonori degli storici Steppenwolf o Free per esempio, ma che comunque un passaggio nell’inferno della Death Valley non si dimentica di farlo per poi uscirne sfrecciando veloce verso le alte scogliere che costeggiano il mare. Ed arriviamo al clou del disco!! Prima gli inaspettati tre minuti scarsi piazzati lì nel mezzo del disco a spezzare la tensione del tutto con l’acustica “Out Of The Blue” delicata e sognante ma sempre comunque psichedelica dove Conny mette finalmente in primo piano la sua calda voce piazzando linee melodiche ancora una volta molto ben azzeccate (infatti la sua prova vocale è ottima in tutto il disco!!). E poi il gioiello del disco, la lunga suite di 22 minuti “Doom And The Medicine Man” dove la band ha tutto il tempo di inserire il meglio del suo repertorio in maniera sempre organica. Prima il noise dell’intro, poi il riff stoner potente e tagliente, in seguito la cupa acidità alla Alice In Chains che si trasforma in divagazioni strumentali progressive ed improvvisamente cambiano umore in mistici, orientaleggianti e lisergici fraseggi chitarristici per concludere il tutto in un crescere con la ricomparsa della voce a metà strada tra la disperazione di un Jeff Buckley e l’inquietudine di un Thom Yorke. Concludendo la presentazione affermiamo che la vera forza degli Ananda Mida è la stessa che abbiamo sempre dato ai Motorpsycho nonostante i nostri ospiti non assomiglino particolarmente alla band norvegese ma come loro sanno attingere suoni del rock passato per rielaborarli alla propria maniera e sembrare assolutamente e sempre attuali!! Ciao ciao stoner… ora gli Amanda Mida hanno il loro suono e basta!! E se volete scoprirlo e dire la vostra potete farlo ascoltando la diretta radiofonica e inviando se volete al 334-7102672 uno o più sms o scrivendoci direttamente nella nostra pagina www.facebook.com/musicaattiva e noi renderemo tutto pubblico. Bye rockers e non!!

Lo STAFF di mUSICAaTTIVa

 

 

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