Blues metropolitano e contaminazioni nel regno degli HD HOLDEN.

Abbiamo schiacciato ‘play’ e ci siamo messi all’ascolto di questo “Eden Mot.hell” del progetto HD HOLDEN nato a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso ma ci siamo trovati subito catapultati […]

Abbiamo schiacciato ‘play’ e ci siamo messi all’ascolto di questo “Eden Mot.hell” del progetto HD HOLDEN nato a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso ma ci siamo trovati subito catapultati in qualche periferia afosa di una qualsiasi metropoli americana. A farci compiere questo immediato teletrasporto è un sestetto composto da Cris (voce e chitarra), Cippo (synth e beatbox), Spa (chitarra), Bruno (sax e piano), Enrico M. (basso) e Enrico P. (batteria). A dirla tutto l’anima del disco ci ha fatto rinverdire la memoria ricordandoci un controverso cantautore-rapper americano di origine irlandese degli anni 90, semi sconosciuto in Europa, che con la sua splendida “What It’s Like” aveva trovato un buon airplay almeno nel nuovo continente in quegli anni e che si faceva chiamare Everlast. Chitarrista folk-blues con la passione dell’hip hop ha scritto altre interessanti e discusse canzoni come “Black Jesus” e “White Trash Beautiful” ma fece più di tutto scalpore il suo passaggio alla fede islamica. Aldilà di questo excursus storico musicale gli HD Holden in verità attingono anche da altri generi diversi fondendoli in un melting pot decisamente personale. Nati dalla mente creativa di Cris sono diventati un collettivo che man mano aggiunge musicisti e contaminazioni. Primo disco “Green Skin Blue Bones” del 2013 ma molto è cambiato nel frattempo con questo ‘muoversi’ di suonatori che hanno portato alla luce nel 2018 appunto “Eden Mot.hell” il disco che prenderemo in considerazione VENERDI’ 19 APRILE alle solite ore 21.00 sui 94.00Mhz di Radio Gamma 5 all’interno di mUSICAaTTIVa, il programma sulla musica indie ed underground del Veneto. La canzone con cui si apre l’album che da qualche mese vi facciamo ascoltare è “Dead Man Walking Blues”, brano folk americano sorretto da strumenti a fiato e dall’organo che ricorda atmosfere noir alla Tom Waits con un incedere però più rock e sostenuto. Che nel disco è seguita a ruota da un’ altra canzone ben riuscita “Windmill Season” che invece vira verso gli Eels, stavolta quelli più indie e pop. Per entrare nella lunga ballata “Forth And Back”, quella che più ricorda il citato (all’inizio) Everlast sia per il taglio folk-blues oscuro, sia per le ritmiche beatbox ed il rappato. Altro brano che a noi piace molto è “Dissolve” dove chitarre ‘grasse’ disegnano trame psichedeliche con un’intensa interpretazione del cantato che diventa sempre più spirituale mentre la canzone va avanti. Le contaminazioni non finiscono qua, ci aspettano altre ritmiche hip hop, altri arrangiamenti jazzy, altro groove funk ma l’ultimo brano che vi vogliamo nominare è “Plant A Seed”, una curiosa commistione di rocksteady, afro-jazz e reggae decisamente insolita. Il resto ascoltatelo sintonizzandovi sulle frequenze della radio venerdì sera. E se volete intervenire e dire la vostra lo potete fare scrivendoci in diretta radiofonica al numero unica della radio per gli sms ovvero 334-7102672 o nella nostra pagina www.facebook.com/musicaattiva e noi renderemo pubblici i vostri pensieri, riflessioni e saluti. Come sempre ci sarà la nuova ‘rubrica del professore’, il mini-acustico dei nostri ospiti e la seconda parte demoATTIVI con l’ascolto di tutte le nuove uscite dell’indipendente regionale!! Che il Dio della musica vi doni sempre tante emozioni sonore e non vi abbandoni mai!! Alla prossima amici!!

Lo STAFF di mUSICAaTTIVa

 

 

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